METHOD: a concrete line of action
In education, the step to do to go from theory to practice is planning the actions. This follows a methodology, that has to be coherent to the theoretical background adopted and pertinent to the situation in which acting. In this article will be shown the concrete part of Bablog's theory: the method through which planning educational interventions in the field of the dialogical approach. It is a method that considers the principle of uncertainty of any human interaction and from this helps to move the dialogic repertoires from maintenance to generative.
The method exposed follows the one developed by Turchi in 2014 and it develops among the following 5 phases:
- Observation;
- Definition of the objectives;
- Outlining strategies and of tools to declining the operational plan;
- Intervention;
- Evaluation and planning of the actions to be implemented.
All the phases focus on the use of words as a concrete manifestation of the situational level and as an object on which intervene. Starting from the first one, the phases will be now explained in detail
Objective: understand the demand (users and context) and the current situation in order to point out the gap between the two.
Practice:
- Understand the demand of the users: ask them their objectives and observe as an external observator what in their daily day they tell their goals are;
- Understand the demand of the context: study the official legislation that regulates the context to point out the aim of the context. Do the same with the official documentation of the context (statute, etc.). Ask the workers which are the goals of the structure;
- Observation of the situation: collect all the narrations of one or more daily day in the structure and analyse apart the repertoires used. In the observation are collected also the actions done: if they're coherent with the repertoires used, they confirm the weight of the repertoire, otherwise, in order to nominate the repertoire used, the action influences its properties.
Attitude: This phase is a collection of data, so the observers have to be as neutral as possible or they will bring in the interaction their own points of view and not see what really the structure wants to achieve.
Objective: Set the goals for the project
Practice:
- Analyse what the objectives collected in the previous phase mean in a dialogical perspective (Ex: the goal is health? what does it mean health in the dialogical approach? To talk in a generative way about health). If the goals of the users are different from the ones of the structure, consider what to do basing on the principle of freedom;
- Analyse the situation recorded and the current position relating to the objectives of the context/users;
- State the objectives (principal and secondaries) with clear statements: talk about something observable;
- State the indicators of achievement of the objectives. They have to be measurable (degree of achievement) and have a deadline. Mainly these are based on the dialogic repertoires.
Attitude: shareability. Every statement has to be made through generative repertoires: understandable and shareable from different points of view.
Objective: define a clear line of action and everything is necessary to achieve the goal
Practice:
- Brainstorming of strategies to use to move the narration from maintenance to generative repertoires (activities, interaction in general), evaluation of those with the best outcome and choice of those with the best outcome(when the user uses the strongest generative repertoire);
- Brainstorming of tools (concrete actions) to use to move the narration from maintenance to generative repertoires (specific questions, sentences to tell), evaluation of those with the best outcome (predict which will be the responses of the users) and choice of those with the best outcome (when the user uses the strongest generative repertoire).
Attitude: the strategies and the tool have to consider the principle of uncertainty, so they have to be enough opened in order to be adaptable to every predicted situation.
Objective: intervene as planned according to the contingent situation
Practice:
- Create the situations of intervention previously planned;
- According to the contingent situation, adapt and use the strategies and the tools planned before;
- Record/collect every interaction for future evaluation.
Attitude: openness to the principle of uncertainty and focus on the objective and the strategies.
5. EVALUATION AND PLANNING
Objective: evaluate the efficacy of the intervention in terms of goal achievement and, in case, replan the intervention
Practice:
- Analyse all the interactions collected;
- From the analysis measure the degree of achievement of the goals;
- Consider if the goals are achieved or if another intervention is necessary. In case, restart from phase 3.
Attitude: neutrality to the results in order to not influence the process.
These are the phases of the method, which can be applied to any situation because it is extremely adaptable to any context. Not only, but it is also transversal to any kind of educative interaction because spoken interaction almost always happens, this is where it takes its validity and usefulness.
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Il METODO: una linea d'azione concreta
In educazione, il passo da fare per passare dalla teoria alla pratica è pianificare le azioni. Questo segue una metodologia, che deve essere coerente con il background teorico adottato e pertinente alla situazione in cui si agisce. In questo articolo verrà mostrata la parte concreta della teoria di Bablog: il metodo attraverso il quale pianificare gli interventi educativi nel campo dell'approccio dialogico. È un metodo che tiene conto del principio di incertezza di ogni interazione umana e da questo aiuta a spostare i repertori discorsivi da mantenimento al generativi.
Il metodo esposto segue quello sviluppato da Turchi nel 2014 e si sviluppa nelle seguenti 5 fasi:
Il metodo esposto segue quello sviluppato da Turchi nel 2014 e si sviluppa nelle seguenti 5 fasi:
- Osservazione;
- Definizione degli obiettivi;
- Definizione delle strategie e degli strumenti per declinare il piano operativo;
- Intervento;
- Valutazione e pianificazione di nuove azioni da realizzare.
Tutte le fasi sono incentrate sull'uso della parola come manifestazione concreta della situazione e come oggetto su cui intervenire. A partire dalla prima, saranno ora spiegate nel dettaglio le fasi del metodo.
1. OSSERVAZIONE
Obiettivo: comprendere la domanda (utenti e contesto) e la situazione contingente per evidenziare il divario tra le due.
Pratica:
1. OSSERVAZIONE
Obiettivo: comprendere la domanda (utenti e contesto) e la situazione contingente per evidenziare il divario tra le due.
Pratica:
- Comprendere la domanda degli utenti: chiedere loro i loro obiettivi e osservare come osservatore esterno quali sono i loro obiettivi nella loro giornata quotidiana;
- Comprendere la domanda del contesto: studiare la legislazione ufficiale che regola il contesto per evidenziarne lo scopo. Fare lo stesso con la documentazione ufficiale del contesto (statuto, ecc.). Chiedere ai lavoratori quali sono gli obiettivi della struttura;
- Osservare la situazione: raccogliere tutte le narrazioni di una o più giornate della struttura e analizzare a parte i repertori utilizzati. Nell'osservazione sono da raccogliere anche le azioni compiute: se sono coerenti con i repertori utilizzati, confermano il peso del repertorio, altrimenti considerare l'azione per nominare il repertorio utilizzato.
Atteggiamento: Questa fase è una raccolta di dati, quindi l'osservatore deve essere il più neutrale possibile o porterà nell'interazione i propri punti di vista e non vedrà ciò che la struttura vuole realmente realizzare.
2. DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
Obiettivo: Fissare gli obiettivi del progetto
Pratica:
2. DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
Obiettivo: Fissare gli obiettivi del progetto
Pratica:
- Analizzare cosa significano gli obiettivi raccolti nella fase precedente in una prospettiva dialogica (Es: l'obiettivo è la salute? Cosa significa salute nell'approccio dialogico? Parlare in modo generativo della salute). Se gli obiettivi degli utenti sono diversi da quelli della struttura, considerare cosa fare in base al principio della libertà;
- Analizzare la situazione registrata e la posizione attuale relativa agli obiettivi del contesto/utenti;
- Dichiarare gli obiettivi (principali e secondari) con affermazioni chiare: parlare di qualcosa di osservabile;
- Formulare gli indicatori di raggiungimento degli obiettivi. Devono essere misurabili (grado di raggiungimento) e avere una scadenza. Questi si basano principalmente sui repertori discorsivi.
Atteggiamento: condivisibilità. Ogni affermazione deve essere fatta attraverso i repertori generativi: comprensibile e condivisibile da diversi punti di vista.
3. 3. STRATEGIE E STRUMENTI: PIANO OPERATIVO
Obiettivo: definire una linea d'azione chiara e tutto ciò che è necessario per raggiungere l'obiettivo
Pratica:
3. 3. STRATEGIE E STRUMENTI: PIANO OPERATIVO
Obiettivo: definire una linea d'azione chiara e tutto ciò che è necessario per raggiungere l'obiettivo
Pratica:
- Brainstorming delle strategie da utilizzare per spostare la narrazione dal mantenimento ai repertori generativi (attività, interazione in generale), valutazione di quelli con il miglior risultato e scelta di quelli con il miglior risultato (quando dopo l'intervento si prevede che l'utente utilizzi il repertorio generativo più forte);
- Brainstorming degli strumenti (azioni concrete) da utilizzare per spostare la narrazione dal mantenimento ai repertori generativi (domande specifiche, frasi da usare), valutazione di quelli con il miglior risultato (prevedere quali saranno le risposte degli utenti) e scelta di quelli con il miglior risultato (quando dopo l'intervento si prevede che l'utente utilizzi il repertorio generativo più forte).
Atteggiamento: le strategie e lo strumento devono tenere conto del principio di incertezza, quindi devono essere sufficientemente aperte per potersi adattare ad ogni situazione prevista.
4. INTERVENTO
Obiettivo: intervenire come previsto in base alla situazione contingente
Pratica:
4. INTERVENTO
Obiettivo: intervenire come previsto in base alla situazione contingente
Pratica:
- Creare le situazioni di intervento precedentemente pianificate;
- A seconda della situazione contingente, adattare e utilizzare le strategie e gli strumenti pianificati in precedenza;
- Registrare/raccogliere ogni interazione per una valutazione futura.
Atteggiamento: apertura al principio dell'incertezza e attenzione all'obiettivo e alle strategie.
5. VALUTAZIONE E PIANIFICAZIONE
Obiettivo: valutare l'efficacia dell'intervento in termini di raggiungimento dell'obiettivo e, nel caso, ripianificare l'intervento
Pratica:
5. VALUTAZIONE E PIANIFICAZIONE
Obiettivo: valutare l'efficacia dell'intervento in termini di raggiungimento dell'obiettivo e, nel caso, ripianificare l'intervento
Pratica:
- Analizzare tutte le interazioni raccolte;
- Dall'analisi, misurare il grado di raggiungimento degli obiettivi;
- Considerare se gli obiettivi sono stati raggiunti o se è necessario un altro intervento. Nel caso, ripartire dalla fase 3.
Atteggiamento: neutralità rispetto ai risultati per non influenzare il processo.
Queste sono le fasi del metodo, che può essere applicato a qualsiasi situazione perché è estremamente adattabile a qualsiasi contesto. Non solo, ma è anche trasversale a qualsiasi tipo di interazione educativa perché l'interazione orale avviene quasi sempre, è qui che prende la sua validità e la sua utilità.
Queste sono le fasi del metodo, che può essere applicato a qualsiasi situazione perché è estremamente adattabile a qualsiasi contesto. Non solo, ma è anche trasversale a qualsiasi tipo di interazione educativa perché l'interazione orale avviene quasi sempre, è qui che prende la sua validità e la sua utilità.
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Turchi G.P., Vendramini A., (2016). De Rerum Salute. Teoria e prassi per un’architettura dei servizi generativa di salute. EdiSES, Napoli.
Turchi G.P., Della Torre C., (2007). Psicologia della salute. Dal modello bio-psico–sociale al modello dialogico. Armando Editore, Roma