It starts with uncertainty
The real
birth of scientific meaning, however, occurred with the Copernican Revolution,
when, in 1548, it was asserted that in order to produce science it was
necessary to explicit the operational model adopted. In practice it became
necessary to enunciate according to which conception of reality
knowledge was produced, otherwise, the argument couldn't be rigorous.
The first
conception of scientific reality is the Galilean
one, which places reality at a "monist" level of realism. This level
of realism recognizes reality in visible perceptual data and defines it
ontologically according to a reasoning linked to the law of cause-effect. This
type of scientific speculation concerns only physical phenomena, denying
scientific speculation on objects of investigation that are not perceptible.
A first
answer to the need to investigate these topics was given in 1905, the year
in which the level of "hypothetical" realism was born with Einstein's
"theory of relativity". In this conception, reality is defined as an entity external to
the observer, unknowable (Kantian Noumen and phenomenon) and relative to the
observer himself. This
implies that objects can be defined differently from different points of view, thus, as many points of view exists, as much theories will be produced. In psychology this is reflected in the thousand theories
that arise from a single word conceived in a different way (Turchi G.P., 2016).
The second
way to analyze non-physical phenomena originates from Heisenberg's
principle of indeterminacy (1927). The quantum physicist says that: "we
cannot simultaneously determine the measurement of pairs of variables of a
particle: the more exactly we determine the position of a corpuscle, the more
approximate will be the achievable precision of its momentum, because in the
meantime reality has already changed". The principle, if it is applied also
out of physics, determines an epochal turning point in the field of knowledge. The reality, defined as uncertain because it is continually subject to
"interaction" as a process of change, cannot be defined any more. This is because it continues to change and neither the laws of
cause-effect nor static relativistic theories can follow the rhythm of
unpredictable changes. The only way to study reality (both physical and not) is
to study the moment when two entities interact and generate together a new
order. At that moment what is observed can be described, producing a
possible prediction of the process and outcome of similar interactions in the future
(Heisenberg, 1927).
Bringing
everything back to education, as the field of investigation of this site, it is
excluded the adoption of monist realism, since education is not a physical unit to
investigate. Instead, are evaluated the other two alternatives of producing science. While the idea of
adopting a relativistic theory is the most common in education, Bablog's theory chooses to
adopt an interactionalist perspective. This is because giving a single meaning
to a concept and transposing it on all the subjects of investigation, would
considerably limit the investigation. Indeed, choosing just one perspective would not consider the other
possible and existing meanings of that concept. The indeterminateness adopted
as a principle, otherwise, allows to contemplate all aspects of any phenomenon
at the same time, investigating each time the new interactions and their
processes. This makes it possible to promote a dissertation on a higher
scientific level.
In the practice of research, words will be studied as the unique and universal way of
expression of man. In this perspective even ordinary language (logos) is
considered uncertain because each word has as many meanings as its uses: e.g.
"love" has a different meaning for each person (Turchi, 2014).
"Words, in fact, can either be used or their meaning known, because in the
meantime reality has already changed" (Turchi, 2014). Not dealing with the
meaning of words, will be investigated the ways of speaking, as ways of defining of one person, living free and promoting health. What will always be remembered
is uncertainty: the scientific dissertation affirms, studies, but reality continues to
changes in unpredictable ways.
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Si parte dall'incertezza
Per poter fare speculazione scientifica, è necessario innanzitutto chiarificare come si concepisce la realtà (livello di realismo) e attraverso che ragionamento logico (paradigma conoscitivo) si argomenta (Turchi G.P., 2014). Lungo la storia della scienza si può riconoscere un progressivo passaggio da un grado di senso comune massimo a un grado di senso scientifico sempre crescente, grazie alla graduale riduzione del fraintendimento tra scienziati (Turchi G.P., 2014). Se infatti 60-80000 anni fa con la nascita del linguaggio la parola serviva a dare il nome al percetto e ciò era molto personale e non utilizzabile per produrre scienza riconosciuta universalmente, oggi le parole possono essere usate in modo più condivisibile. Ciò è l'esito di un processo di raffinamento del linguaggio cominciato circa 8-10000 anni fa quando nacque la concezione che la realtà fosse generata dalle divinità. Da ciò, infatti, ebbe origine il linguaggio religioso (paradigmi spiritualistici), il quale ad un specifico modo di esprimersi fece corrispondere uno specifico tipo di affermazione: se si parla con Dio si usa un linguaggio diverso da quello che si usa con gli umani (Turchi G.P., (2016).
La
vera nascita del senso scientifico, però, avviene con la Rivoluzione
Copernicana, quando, nel 1548 viene asserito che per produrre scienza
serve esplicitare il modello operativo adottato. In pratica serve
enunciare secondo che concezione della realtà si produce conoscenza,
altrimenti l'argomentazione non può essere rigorosa.
La
prima concezione della realtà scientifica di cui si ha conoscenza è
quella galileiana, la quale pone la realtà ad un livello di realismo
“monista”. Tale livello di realismo riconosce la realtà nei dati
percettivi visibili e la
definisce ontologicamente secondo un ragionamento legato alla legge di
causa-effetto. Questo tipo di speculazione scientifica riguarda solo i
fenomeni fisici, rinnegando la speculazione
scientifica su oggetti d’indagine non percettibili.
Una prima risposta alla necessità
di indagare questi processi, si ha nel 1905, anno in cui nasce il livello di
realismo “ipotetico” con la “teoria della relatività” di Einstein. La realtà viene
definita come entità esterna all’osservatore, inconoscibile (noumeno e fenomeno kantiano) e relativa rispetto all’osservatore stesso,
ovvero definita in base ai diversi punti di vista. Ciò implica un modo di
conoscere che contempla infinite teorie, poiché esistono infiniti punti di
vista. In psicologia ciò si riflette nelle mille teorie che nascono da una sola parola concepita in maniera diversa (Turchi G.P., 2016).
La
seconda via per analizzare anche i fenomeni non fisici ha origine dal
principio di indeterminatezza di Heisenberg (1927). Il fisico
quantistico dice che: “non
possiamo determinare simultaneamente la misura di coppie di variabili di
una
particella: quanto più esattamente determiniamo la posizione di un
corpuscolo,
tanto più approssimativa sarà la precisione raggiungibile della sua
quantità di
moto, perché nel frattempo la realtà è già cambiata”. Il principio, se
applicato anche fuori dalla fisica,
determina una svolta epocale nel campo della conoscenza. La realtà,
definita incerta perché
soggetta continuamente all’“interazione” quale processo di cambiamento,
determina il fatto che essa non possa essere definità. Infatti continua a
cambiare e né le leggi di causa-effetto, né teorie relativistiche
statiche possono seguire il ritmo di un cambiamento imprevedibile.
L'unica via per studiare la realtà (di qualsiasi tipo essa sia) è
studiare il momento in cui due entità interagiscono e insieme generano
un assetto nuovo. In quel momento può essere descritto ciò che si sta
studiando, producendo una possibile previsione del processo e dell'esito
di interazioni simili (Heisenberg, 1927).
Riportando tutto all'educazione, quale campo d'indagine di questo sito, si esclude l'adozione della realtà monista, poiché non si ha un'unità fisica da indagare, si valutano invece le due alternative successive. Mentre l'idea di adottare una teoria relativistica è la più comune in educazione, si sceglie di adottare una prospettiva interazionistica. Questo perché dare un unico significato ad un concetto e trasporlo su tutti gli argomenti d'indagine, limiterebbe notevolmente l'indagine, perché non considererebbe gli altri possibili ed esistenti significati di quel concetto. L'indeterminatezza adottata come principio, diversamente, permette di contemplare contemporaneamente tutti gli aspetti di un qualsiasi fenomeno, indagando ogni volta le nuove interazioni e i loro processi. Ciò consente di promuovere una dissertazione di più alto livello scientifico.
Nella pratica delle indagini saranno studiate le parole, quali via di espressione unica e universale dell'uomo. In questa prospettiva anche il linguaggio ordinario (logos)
è considerato incerto, perché ad ogni parola corrispondono tanti
significati quanti i suoi usi: es. "amore" ha un significato diverso per
ogni persona (Turchi, 2014). “Delle parole, infatti, si può o farne uso
o conoscerne
il significato, perché nel frattempo la realtà è già cambiata” (Turchi, 2014). Non trattando del significato delle parole, saranno studiati i modi di parlare, quali vie per definire sé stessi, vivere liberi e promuovere la propria salute.
Ciò che sarà sempre da ricordare è l'incertezza: la dissertazione
scientifica asserisce, studia, ma la realtà nel mentre cambia.
Riportando tutto all'educazione, quale campo d'indagine di questo sito, si esclude l'adozione della realtà monista, poiché non si ha un'unità fisica da indagare, si valutano invece le due alternative successive. Mentre l'idea di adottare una teoria relativistica è la più comune in educazione, si sceglie di adottare una prospettiva interazionistica. Questo perché dare un unico significato ad un concetto e trasporlo su tutti gli argomenti d'indagine, limiterebbe notevolmente l'indagine, perché non considererebbe gli altri possibili ed esistenti significati di quel concetto. L'indeterminatezza adottata come principio, diversamente, permette di contemplare contemporaneamente tutti gli aspetti di un qualsiasi fenomeno, indagando ogni volta le nuove interazioni e i loro processi. Ciò consente di promuovere una dissertazione di più alto livello scientifico.
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Turchi G.P.,
(2009). Dati senza numeri: per una metodologia dell’analisi dei dati
informatizzati testuali MADIT. Monduzzi Editore, Bologna
Turchi G.P.,
(2016). Manuale critico di Psicologia Clinica. Prolegomeni allo studio della
Psicologia Clinica per la Salute. Lezioni di e su la Psicologia Clinica per la
Salute. EdiSES, Napoli
Turchi G.P.,
Vendramini A., (2016). De Rerum Salute. Teoria e prassi per un’architettura
dei servizi generativa di salute. EdiSES, Napoli
Turchi G.P.,
Perno A., (2009). Modello medico e psicopatologia come interrogativo. UPSEL
Domeneghini Editore, Padova
Turchi G.P.,
Della Torre C., (2007). Psicologia della
salute. Dal modello bio-psico–sociale al modello dialogico. Armando
Editore, Roma