Futuristic hospitals

Towards health, through education, the hospital of the future will be born.
Reflecting on the meaning of health, we rediscovered the importance of the role of the individual and professional education as the main means to help him or her. This change of perspective, if applied in hospitals, would completely change the structure of the hospital, because from a medical approach, one would move towards an educational, dialogical approach; one would move towards a focus on well-being and the second on healing. If a hospital were to be built in which all health professionals collaborate so that a patient does not heal, but makes the choices to feel good, the gains would be infinite.
In the first place, people's satisfaction would be achieved and in the second place, respect for everyone's right to freedom of choice, because everything is oriented towards these two points.
Then there would be great economic savings.
https://www.eanpages.org/2018/12/01/health-at-a-glance-europe-2018-report/

Taking the European Union as an example, one can analyse the health situation through image. In it, a particular fact that stands out: 1/5 of public expenditure on health is inefficient. But what does this number represent?
Since the amount of expenditure on health care is not accessible on the web, it is necessary to do some calculations using the 2018 statistics of the European Commission. According to these data, an average of 2,773 euros per person was spent during 2017 for each European citizen (2018 data are not yet available). Multiplying this number by 739,495,014 inhabitants gives 2,050,619,673,822 euros invested in the health system. Returning to our starting number and making a proportion, therefore, you get 410,123,934,764 euros per year wasted in health care.

To solve the problem, the European Commission decided to invest in the promotion of resilience, or in psychology, "the ability of an individual to face and overcome a traumatic event or a period of difficulty". In fact, it seems that most deaths come from people's inability to manage chronic illnesses or lead a healthy life. This incompetence leads to lower life expectancy and increases the expense in vain attempts to help these patients. If people were educated to be resilient and responsible for their disease, they would get 8 years more of life and, consequently, less public spending.

Like the European Union, Bablog sees education as a solution to the health emergency. Indeed, promoting health and consequently patient satisfaction, becomes possible to save a lot of money:

  1. Giving patients the responsibility of choice would make them more aware of the therapies to follow. This would reduce the number of patients who do not share/understand the medical guidelines and who consequently either compromise their health situation and at subsequent check-ups require new expensive services or return to visit more times than would be necessary;
  2. Unnecessary services would not be provided to all those patients who do not want them;
  3. Educational materials are not technologies, but techniques that often require "poor" materials.

These savings would make possible to hire more professionals in order to reduce general burnout. Investment in new treatment technologies would also be possible, which would expand the range of patient services and attract new patients from other less well-served centres.

The effort to achieve this, however, is not just about hiring more educators, but about each health professional's commitment to let the patients be decision-makers. It is a job of turning the self into useful a tool for others to regain responsibility for their own health. In this climate, the educator will be able to fit in, bringing a lot of added value and creating the professional support network necessary to offer a good, if not excellent, hospital service.
Bablog with its ideas thinks about all health professionals, proposing an educational training applicable, in different measures, in all branches of health care. The door is open to all those who want to grow professionally and who want to create a hospital to really take care of people.

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Ospedali futuristici

Verso la salute, attraverso l'educazione, nascerà l'ospedale del futuro. 
Fermandosi a riflettere sul significato di salute, si è riscoperta l'importanza del ruolo del singolo e l'educazione professionale come mezzo principale per aiutarlo. Tale cambiamento di prospettiva, se applicato negli ospedali, ne muterebbe completamente la struttura, perché da un approccio medico, si passerebbe ad un approccio educativo, dialogico; si transiterebbe verso un mettere in primo piano il benessere e al secondo la guarigione. Se si costruisse un ospedale in cui tutti i professionisti sanitari collaborano affinché un paziente non guarisca, ma faccia le scelte per sentirsi bene, i guadagni sarebbero infiniti.
In primis si otterrebbe la soddisfazione delle persone e in secundis il rispetto del diritto di libertà di scelta di ciascuno, perché tutto è orientato verso questi due punti.
Successivamente si otterrebero dei grossi risparmi economici.
https://www.eanpages.org/2018/12/01/health-at-a-glance-europe-2018-report/

Prendendo ad esempio l'Unione Europea, si può analizzare la situazione sanitaria grazie all'immagine. In essa un particolare dato che salta all'occhio: 1/5 della spesa pubblica per la salute è inefficiente. Ma cosa rappresenta questo numero?
Non essendo di facile accesso nel web l'ammontare delle spese in sanità, bisogna fare un po' di conti utilizzando le statistiche 2018 della Commissione Europea. Secondo tali dati, per ogni cittadino europeo si sono spesi mediamente 2.773 euro a persona nel corso del 2017 (dati del 2018 non sono ancora disponibili). Moltiplicando questo numero per 739.495.014 abitanti, si ottiene 2.050.619.673.822 euro investiti nel sistema sanitario. Tornando al nostro numero di partenza e facendo una proporzione, dunque, si ottengono 410.123.934.764 euro all'anno sprecati in sanità.

Per risolvere il problema la Commissione Europea mira ad investire sulla promozione della resilienza, ovvero in psicologia, "la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà". Infatti, è stato comprovato che la maggior parte delle morti viene dalla non capacità delle persone di gestire malattie croniche o di condurre una vita sana, prevenendo l'insorgenza di altri disturbi. Questa incapacità di gestione porta una minore aspettativa di vita e una maggiore spesa nel vano tentativo di aiutare questi pazienti. Se si educasse la popolazione ad essere resiliente e responsabile della propria malattia, si otterrebbero 8 anni di vita in più per ogni paziente (dati provati) e, di conseguenza, meno spese pubbliche.

Come l'Unione Europea, anche Bablog vede nell'educazione una soluzione all'emergenza sanitaria. Perché promuovere la salute e di conseguenza la soddisfazione del paziente rende possibile un ingente risparmio:
  1.  Dando la responsabilità di scelta ai pazienti li si renderebbe più consci delle terapie da seguire. Ciò ridurrebbe il numero di quei pazienti che non condividono/comprendono le direttive mediche e che conseguentemente o compromettono la propria situazione sanitaria e ai controlli successivi esigono nuove onerose prestazioni o tornano in visita più volte di quanto sarebbe necessario;
  2. Non si fornirebbero prestazioni inutili a tutti quei pazienti che non le desiderano;
  3. Il materiale educativo non è costituito da tecnologie, bensì da tecniche che spesso richiedono materiali "poveri".
Questi risparmi permetterebbero di assumere un maggior numero di professionisti, così da ridurre il burnout. Sarebbero possibile anche investimenti in nuove tecnologie di cura, che amplierebbero la gamma di servizi al paziente e attrarrebbero nuovi pazienti da altri centri meno forniti.

Lo sforzo per ottenere tutto ciò, però, non consiste solo nell'assumere più educatori, ma nell'impegno di ogni professionista sanitario a valorizzare le scelte del paziente, rendendosi strumento utile all'altro per riappropriarsi della responsabilità rispetto alla propria salute. In questo clima, l'educatore potrà inserirsi portando molto valore aggiunto e si creerebbe quella rete di supporto professionale necessaria per offrire un buon, se non ottimo, servizio ospedaliero.
Bablog con i suoi spunti pensa a tutti i professionisti sanitari, proponendo una formazione educativa applicabile, in diverse misure, in tutte le branche della sanità. La porta è aperta a tutti coloro che vogliono crescere professionalmente e che desiderano creare un ospedale per prendersi davvero cura delle persone.

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REFERENCES
Associazione Nazionale Educatori Professionali - ANEP, (2015). Codice deontologico dell'educatore Professionale

Organization for Economic Co-operation and Development, (2018). Health at a Glance: Europe

World Health Organization (WHO), 1948. Constitution of WHO. New York

https://ec.europa.eu/health/state/glance_it